ARIMA

Il progetto  ARIMA, co-finanziato dall’Unione Europea, mirava a rafforzare le capacità di valutazione del rischio e a integrare in modo sistematico le informazioni sul rischio all’interno della pianificazione e dei processi decisionali. Della durata di due anni (gennaio 2019-dicembre 2020, anche se a causa della pandemia di COVID-19 è stato prorogato fino a luglio 2021), il lavoro del progetto era concentrato sul Marrakech-Safi, una delle dodici regioni nelle quali è suddiviso il Marocco.

Pur essendo la terza regione più ricca del Paese, il Marrakech-Safi è particolarmente esposto a rischi quali siccità, alluvioni ed erosione del suolo. I cambiamenti climatici potrebbero ulteriormente peggiorare tali rischi. In particolare, gli esperti si aspettano che l’aumento delle temperature sia accompagnato da una diminuzione delle precipitazioni; insieme, questi fenomeni potrebbero aggravare il rischio di siccità nella regione. Inoltre, l’innalzamento dei mari potrebbe determinare una maggior erosione costiera.

È in questo contesto che si è posto il progetto ARIMA, incentrato su due obiettivi specifici: da una parte, identificare le fonti, i luoghi e le possibili dinamiche di rischio dei diversi pericoli di origine naturale e, dall’altra, impiegare queste informazioni per le azioni preventive e per il miglioramento della pianificazione. Più nel dettaglio, i cinque partner internazionali hanno sviluppato una piattaforma spaziale multi-rischio basata su metodi innovativi di simulazione e valutazione del rischio, in grado di fornire informazioni fino al 2050. Queste ultime possono essere integrate nei processi di gestione del rischio e nelle strategie di adattamento, aiutando la definizione di misure di prevenzione e mitigazione del rischio.

Nell’ambito del progetto ARIMA, la Fondazione CIMA si è occupata di sviluppare la modellistica per la creazione di mappe di pericolosità per il rischio inondazione. L’approccio utilizzato prevedeva l’uso di modellistica idrologica, alla quale si è aggiunto un approccio geomorfologico per la definizione delle mappe di pericolosità per fissati tempi di ritorno. La Fondazione si è anche occupata della definizione della mappatura di pericolosità per il rischio di erosione del suolo. In entrambi i casi, le metodologie proposte sono state applicate sia alle condizioni climatiche attuali, sia a condizioni climatiche previste dagli scenari di cambiamento climatico, in modo da poter valutare le possibili variazioni. I risultati di questo lavoro, che coprono in maniera omogenea l’intero territorio del Marrakech-Safi, sono stati resi disponibili alle autorità locali tramite la piattaforma sviluppata nel progetto e hanno costituito uno degli input principali per l’analisi di rischio.

La Fondazione CIMA si è occupata inoltre di coordinare la preparazione dei training dedicati a tecnici e funzionari dei principali stakeholder dell’area, con l’obiettivo di renderli autonomi nella comprensione e nell’utilizzo dei risultati di progetto. Per ragioni legate alla situazione internazionale e in particolare alla pandemia di COVID-19, i training non hanno potuto aver luogo durante il periodo di progetto; la Fondazione CIMA si è quindi occupata di organizzare tutti i contenuti dei training in un corso e-learnng messo a disposizione sulla propria piattaforma Moodle. Tutto il materiale è quindi disponibile agli stakeholder, e potrà essere utilizzato come base per lo svolgimento dei corsi non appena le condizioni lo renderanno possibile.