Corso di Laurea in Engineering for Natural Risk Management

Innovare per Fondazione CIMA significa partire dalla formazione di nuove generazioni e prepararle a gestire correttamente i rischi naturali che, nel contesto del cambiamento climatico, si fanno sempre più frequenti e devastanti. Per questo motivo Fondazione CIMA, nell’ambito delle attività di scambio previste con l’Università di Genova relativamente all’accordo di supporto alla didattica, ha fornito il sostegno per l’attivazione, a partire da settembre 2017, del corso di laurea magistrale in Engineering for Natural Risk Management (NatRisk).

Fondazione CIMA metterà a disposizione non solo i propri laboratori, ma soprattutto il “know-how” che i suoi ricercatori hanno raccolto in oltre dieci anni di attività sul campo per le attività didattiche e di tirocinio previste.

Il corso di laurea magistrale NatRisk, interamente in lingua inglese e della durata di due anni, si propone l’obiettivo di costruire una figura professionale in grado di gestire i rischi naturali nei suoi diversi aspetti. Il laureato che ne uscirà sarà un ingegnere in grado di occuparsi degli aspetti tecnici dei problemi senza un’unica specializzazione in un singolo ambito del rischio, conoscerà inoltre gli aspetti operativi dei vari ambiti grazie a una cultura trasversale sulla gestione del rischio in modo da poter dialogare con tutti gli specialisti che lavorano nei diversi settori: dalla previsione alla prevenzione, dal monitoraggio alla gestione dell’emergenza.

Esistono in Italia altri corsi su temi analoghi ma l’innovazione e l’unicità di questo specifico percorso risiede nel taglio particolare dato alla gestione del rischio naturale da parte di Fondazione CIMA, leader nazionale ed europea in questo settore. Il corso NatRisk prevede lezioni frontali e un ultimo semestre dedicato al tirocinio con i centri operativi del Sistema Nazionale di Protezione Civile ai fini della scrittura della tesi di laurea. È previsto anche un approccio pratico qualora sia possibile all’interno delle collaborazioni attive tra Fondazione CIMA e i centri operativi di Arpa o altri enti nazionali e internazionali.

Possibili sbocchi lavorativi saranno nel settore della protezione civile (a livello locale, regionale o nazionale), in enti internazionali che si occupano di gestione dei disastri, nelle banche regionali o internazionali dedicate allo sviluppo (come World Bank), nelle Organizzazioni non governative, nei settori industriale, assicurativo e aziendale per quanto riguarda la gestione dei piani di emergenza e sicurezza.

Informazioni: www.natrisk.unige.it