APIS

A partire dal 2020, la Fondazione CIMA ha iniziato a lavorare in Sudan affiancando l’Agenzia Italia per la Cooperazione allo Sviluppo (AICS) nel progetto Mayo Up , dedicato a rafforzamento le capacità di governance locale, anche allo scopo di accrescere i servizi essenziali in ambito salute, educazione, ambiente, e contribuire al rafforzamento delle condizioni di vita delle comunità migranti, ospitanti e sfollate presenti nelle open areas di Mayo, un’area nei pressi della capitale sudanese Khartoum.

Nell’ambito del progetto, abbiamo condotto due missioni a Mayo. La prima, nel 2020, aveva lo scopo di eseguire una prima valutazione del rischio idraulico nell’area e aveva portato anche a eseguire i rilievi aerei tramite drone, fornendo indicazioni importanti per indirizzare gli interventi di mitigazione e adattamento al rischio idraulico. La seconda, nel 2021, aveva invece lo scopo di valutare i risultati degli interventi eseguiti sulla base dei rilievi dell’anno passato e valutare lo stato attuale del sistema di allertamento ai rischi naturali (in particolare alluvioni e siccità) a livello nazionale, per capire i possibili indirizzi di sviluppo nell’ottica della riduzione del rischio e del rafforzamento della resilienza ai disastri del Sudan.

Nel 2021, la collaborazione con AICS si è ulteriormente rafforzata con un nuovo progetto, Lotta al cambiamento climatico. Allerta e protezione civile per le inondazioni e le siccità in Sudan – APIS , che ha come scopo l’implementazione di un sistema di allertamento (Early Warning System) per ridurre i danni e al contempo rafforzare la gestione dei rischi nel Paese, in particolare per quanto riguarda alluvioni e siccità. Questa più recente collaborazione si svolge dunque su scala nazionale e prevede di migliorare la conoscenza dei rischi del Paese, rafforzare gli strumenti di monitoraggio e previsione e le competenze tecnico-scientifiche degli esperti locali, favorire il coordinamento inter-istituzionale nell’allerta e gestione delle emergenze e, infine, aumentare la consapevolezza delle istituzioni sui rischi a cui è esposto il Sudan.

Nell’ambito del progetto, della durata di tre anni, la Fondazione CIMA fornirà dunque assistenza tecnica su diversi fronti, quali lo sviluppo di un profilo di rischio per alluvione e siccità, l’integrazione dei dati raccolti dalle stazioni di monitoraggio installate nel 2020-21, l’analisi del quadro normativo per la gestione dei rischi così da analizzarne buone pratiche e punti di debolezza e, infine, supportare la definizione di procedure operative per il sistema di allertamento e la valutazione delle capacità di coinvolgimento dei gruppi di volontariato nelle operazioni di protezione civile.

Inoltre, il progetto prevede attività di trasferimento tecnologico e di formazione. In questo senso, la Fondazione CIMA è responsabile dell’implementazione della piattaforma myDEWETRA.world in Sudan per il supporto alle decisioni e condivisione dei dati settoriali relativi ai rischi e per la realizzazione e diffusione di bollettini di allerta; saremo inoltre responsabili delle attività di training a livello nazionale per l’impiego della piattaforma. Inoltre, la Fondazione CIMA fornirà l’attrezzatura tecnica per l’impiego di droni (Unmanned Aerial Vehicle, UAV) a fini di protezione civile, e anche in questo ambito saranno organizzati specifici corsi di formazione. Infine, saranno rafforzate le reti di monitoraggio e raccolta dei dati idro-meteorologici.

Nel 2023, in Sudan è iniziato un conflitto che ha reso da una parte più complesso e delicato lo scenario di operazione del progetto. Dall’altra, la situazione ha reso ancora più urgente fornire supporto alla protezione civile e alle operazioni umanitarie nel Paese, perché aggrava i rischi cui la popolazione è esposta e peggiora le capacità di gestione e coordinamento delle istituzioni. Particolare attenzione in questo contesto va inoltre al displacement delle persone, che lasciano le proprie abitazioni a causa del conflitto. Questa situazione ha portato il consorzio a focalizzarsi sulla creazione di strumenti e collegamenti con la rete regionale in modo da assicurare continuità ai servizi di Early Warning, in accordo anche con gli obiettivi della Early Warning 4 All Initiative. Tre sono state le principali linee d’intervento:

  • rafforzamento delle capacità di coordinamento per le attività umanitarie, in particolare sfruttando la rete dei centri AMHEWAS, per realizzare un prototipo di bollettino impact-based relativo agli eventi estremi. Un approccio simile è stato adottato dalla Croce Rossa Italiana e Fondazione CIMA per l’Ucraina nell’ambito di un differente progetto, e consente di organizzare le operazioni umanitarie tenendo in considerazione la possibilità di situazioni meteorologiche avverse. Il bollettino fornisce aggiornamenti quotidiani sulle condizioni meteo-idrologiche in Sudan, che possono essere incrociati con le informazioni riguardanti le internal-displaced person, la popolazione di una data area, la presenza di infrastrutture umanitarie; è ideato per essere condiviso con le organizzazioni coinvolte nella risposta all’emergenza umanitaria
  • assicurare continuità e sostenibilità dei servizi di monitoraggio e previsione supportando le autorità nazionali attraverso il legame con i partner regionali
  • supportare i membri del National Council for Civil Defense (NDCC) nel permettere la gestione e il coordinamento dei rischi da alluvione e siccità