Capacity Development for Resilience & Climate Adaptation

Il programma ha lo scopo di sviluppare le competenze nella riduzione del rischio, nell’aumento della resilienza e nella capacità di adattamento ai disastri di origine climatica, nella protezione civile e nella salvaguardia degli ecosistemi terrestri e marini.

Sin dalla sua nascita nel 2007, Fondazione CIMA ha avviato attività di partnership e consulenza con l’estero per condividere il proprio know-how acquisito in anni di ricerca. Alla base di questo impegno vi era la consapevolezza di poter trasmettere e adattare ad altri contesti le capacità costruite per il sistema di protezione civile italiano, in particolare sul sistema di allertamento, previsione e prevenzione dei rischi da alluvioni, siccità e incendi boschivi. A questo si sono aggiunti, in tempi più recenti, i temi della resilienza e dell’adattamento ai cambiamenti climatici, in sinergia, soprattutto, con il programma Governace & Responsability in Civil Protection System.

A partire dalle esperienze già maturate in numerosi centri esteri per la gestione delle emergenze, basate principalmente sulla formazione e l’implementazione dei modelli e delle piattaforme sviluppate da Fondazione CIMA, il programma si pone come obiettivo principale la strutturazione di un processo avanzato di capacity development basato su progetti nazionali e interazionali e caratterizzato, tra gli altri elementi, anche dalla co-progettazione con i principali beneficiari, dalla verifica degli impatti ottenuti, dall’approccio scientifico e dalla presenza di una “strategie di uscita” che consenta di consolidare e mantenere efficaci le capacità anche oltre la vita del progetto.

Inoltre, i progetti portati avanti dal programma devono avere la capacità di accompagnare in maniera integrata e senza soluzione di continuità tutte le principali fasi dello sviluppo dei sistemi di gestione del rischio e del necessario capacity development connesso. Questo implica un’analisi del contesto d’implementazione (dal punto di vista sociale, tecnico-scientifico, di governance e per quanto riguarda la parità di genere); l’utilizzo di approcci inclusivi e partecipativi; la formazione e l’apprendimento continui e, infine, il monitoraggio a medio-lungo termine delle capacità sviluppate.