WUIFI 21

Il progetto WUIFI 21, cofinanziato dal Ministero degli Affari Esteri e della Cooperazione Internazionale, ha l’obiettivo di creare un network fra centri di ricerca ed end users, finalizzato ad avviare attività di ricerca comuni per rendere operativi i modelli computazionali attualmente disponibili per la simulazione della dinamica degli incendi, affinché possano essere di supporto per le attività di prevenzione e gestione degli incendi d’interfaccia.

Attivo da gennaio 2019 alla fine di dicembre 2021, il progetto si concentra sulla ricerca nell’ambito della fluidodinamica computazionale, allo scopo d’implementare il modello Fire Dynamic Simulator (FDS), attualmente tra i più impiegati per la progettazione delle misure antincendio e per la simulazione di incendi in ambienti limitati e controllati. Pensato per lavorare in spazi chiusi, il modello è stato sviluppato per compiere simulazioni estremamente accurate, ma per le quali i tempi di calcolo richiesti sono lunghi. L’obiettivo del progetto, che unisce ricercatori e gli operatori impiegati a livello operativo nelle attività di lotta agli incendi, è quello di ampliare le capacità di calcolo del modello FDS, rendendone così l’utilizzo possibile anche in ambienti più complessi, quali gli spazi aperti. In particolare, l’attività di ricerca si concentra sulla possibilità di ampliare il setting di FDS per consentire la simulazione degli incendi d’interfaccia, ossia quelli che si sviluppano in aree naturali ma in prossimità d’infrastrutture o abitazioni.

Nell’ambito del progetto, la Fondazione CIMA mette a sua disposizione l’esperienza condotta sul modello stocastico ad automi cellulari PROPAGATOR , realizzato per fornire scenari di evoluzione dell’incendio probabilistici, dando in pochissimo tempo informazioni sulle aree che nelle ore successive saranno più probabilmente interessate dall’avanzamento del fronte di fiamma, così da supportare le decisioni nell’implementazione delle attività di prevenzione, quali evacuazioni o interruzioni della viabilità. L’accoppiamento ideale dei due approcci modellistici potrebbe portare a un modello più realistico del comportamento del fronte di fiamma, in modo da creare un vero strumento operativo utile non solo a implementare le attività di prevenzione, ma anche a dare supporto nelle attività di lotta diretta al fuoco, garantendo la sicurezza delle operazioni stesse.