Il progetto Coordinating and integRating state-of-the-art Earth Observation Activities in the regions of North Africa, Middle East and Balkans and Developing Links with GEO related initiatives towards GEOSS (GEO-CRADLE) è stato finanziato dalla Commissione europea nell’ambito del programma Horizon 2020 per una durata di due anni e mezzo, dal 2016 al 2018.
Il progetto ambiva a costituire una rete multiregionale coordinata e sostenibile per mettere a disposizione i dati relativi alle osservazioni della Terra (EO) per le regioni dei Balcani, Nord Africa e Medio Oriente. A questo scopo è stata realizzata una serie di strumenti che permetta di affrontare le esigenze regionali anche oltre la durata del progetto, in particolare con il supporto all’implementazione dei progetti GEOSS e Copernicus all’interno della regione di interesse.
Quattro gli obiettivi del progetto GEO-CRADLE: i) supportare l’effettiva integrazione delle capacità delle EO nelle regioni interessate; ii) facilitare il coinvolgimento di tutti i principali attori dell’ambito EO nelle suddette aree; iii) promuovere l’adozione di servizi e dati EO in risposta alle esigenze regionali; iv) potenziare la partecipazione e il contributo all’implementazione del progetto GEOSS nella regione.
L’obiettivo ultimo era quello di creare uno strumento utile per i decisori che nella regione devono affrontare i quattro temi cardine alla base del progetto e dei nuovi progetti europei: cambiamento climatico, disponibilità di risorse alimentari e idriche, energia e materie prime. Fondazione CIMA si è occupata quindi di dotare le regioni di interesse del progetto (Albania, Grecia, Bulgaria, Serbia, Romania, Turchia, FYROM, Cipro, Israele e Tunisia) di una versione del portale myDewetra per la gestione e controllo delle risorse alimentari e idriche; il portale rende disponibili per le regioni interessate gli open data e i dati rilasciati direttamente da soggetti partecipanti al progetto.
La speranza è che GEO-CRADLE sia in grado di catalizzare la promozione di dati e servizi Copernicus all’interno della regione, sfruttando l’integrazione del Nord Africa, del Medio Oriente e le capacità EO già esistenti nei Balcani, nel sistema di osservazione globale della terra GEOSS.