DEA

Digital Earh Action (DEA) è stato un progetto di ricerca sviluppato internamente alla Fondazione CIMA, che mirava a sviluppare nuove tecnologie e studi nell’ambito della raccolta, gestione e dell’analisi dei dati geospaziali. Più nel dettaglio, DEA si è concentrato sulle possibilità di utilizzare analisi GIS (Geographic Information System) e rappresentazioni geospaziali evolute per lo studio di scenari di rischio e di danno, anche in termini dinamici e multicomponente. Dal 2011, quando è iniziato il progetto, molte delle soluzioni proposte sono state adottate e portate in contesti operativi all’interno di progetti internazionali.

L’obiettivo era ottenere scenari di rischio sempre più dettagliati a fini di prevenzione o di gestione delle fasi successive a un disastro. In particolare, DEA voleva sviluppare studi di analisi e riduzione del rischio con metodi semplici e tecnologie a basso costo per applicazioni anche in Paesi in via di sviluppo ed emergenti, dove gli impatti dei rischi naturali possono essere devastanti e le risorse in fase di ripristino limitate.

Il progetto era modulare e articolato in diverse componenti con obiettivi differenti. Tra i più importanti risultati raggiunti, merita di essere ricordata la formalizzazione dell’approccio multicomponente, ossia che tiene in conto diversi aspetti di uno stesso scenario, che ha portato allo sviluppo di RASOR , uno strumento per l’analisi del rischio in grado di lavorare su base probabilistica. Inoltre, la ricerca condotta nell’ambito di DEA ha contribuito all’implementazione del test di nuove componenti di protezione civile nel progetto OpenStreetMap individuando i dati che possono supportare informazioni specifihce (per esempio l’altezza di un ingresso abitativo rispetto al piano strada in aree a rischio di alluvione) e promuovendo il volontariato online. La collaborazione con il capitolo italiano di OpenStreetMap per esplorare questa attività è sfociata, nel 2018, nel progetto internazionale V-IOLA .

Tra gli altri risultati già raggiunti, segnaliamo anche la formalizzazione di cataloghi con mappano la disponibilità di dati geospaziali da fonti convenzionali e non, lo studio della vulnerabilità delle reti infrastrutturali finalizzate alla gestione delle emergenze, lo sviluppo di una metodologia unica in grado di generare scenari di rischio multirischio diversificati attraverso una descrizione multidimensionale del territorio (DEAcube) e lo sviluppo della metodologia EDIT per il trattamento di dati generati dal crowdsourcing e il loro utilizzo nella creazione di scenari di disastro multi-prospettiva.