RETURN

RETURN (Multi-Risk Science for Resilient Communities under a Changing Climate) è un progetto finanziato nell’ambito del PNRR e della durata di cinque anni (dicembre 2022 – novembre 2025); in particolare, si tratta di un partenariato esteso finanziato nell’ambito della Missione 4, Componente 2: dalla Ricerca all’Impresa.
Il progetto è dedicato al miglioramento dell’intero ciclo di gestione del rischio da catastrofi. Il progetto si propone di applicare nuove metodologie e strategie per il monitoraggio, la valutazione, la previsione, la prevenzione e la mitigazione di eventi naturali e antropici, agendo in modo specifico per migliorare la resilienza, nonché adottando un approccio olistico, interdisciplinare e orientato alla risoluzione dei problemi.

In cosa consiste il progetto?

Il progetto RETURN ha la finalità generale di promuovere una ricerca scientifica mirata al raggiungimento di una migliore comprensione dei rischi ambientali, naturali e antropici nonché delle relazioni fra attività antropiche ed effetti ambientali, al miglioramento delle tecniche di previsione dei rischi e di prevenzione e mitigazione dei loro effetti sull’ambiente, nonché della capacità di adattamento dei sistemi. Le attività del progetto contribuiscono allo sviluppo di una filiera che, partendo dalla ricerca, arriva allo sviluppo tecnologico di prodotti e di servizi finali. Per attuare il progetto si è costituita la Fondazione RETURN, composta dai partner di progetto e dal Dipartimento della Protezione Civile.
Il progetto RETURN si articola in un Hub che coordina le attività di 8 Spoke, che collettivamente contribuiscono al raggiungimento dei principali obiettivi. Gli Spoke di RETURN sono articolati in 4 Spoke verticali VS (VS1 – Water, VS2 – Ground Instabilities, VS3 – Earthquake and Volcanoes, VS4 -Environmental Degradation), 3 Spoke trasversali TS (TS1- Urban and Metropolitan Settlements, TS2 – Multi Risk Resilience of Critical Infrastructures, TS3 – Communities’ resilience to risks: social, economic, legal and cultural dimensions) e uno diagonale (DSScience Underpinning Climate Services for Risk Mitigation and Adaptation).

Quali sono i risultati attesi?

  • Migliore comprensione dei rischi ambientali, naturali e antropici, nonché della loro interrelazione con gli effetti del cambiamento climatico
  • Migliorare la previsione del rischio e le metodologie per la prevenzione, l’adattamento e la mitigazione dei rischi
  • Sviluppare nuove metodologie/tecnologie per il monitoraggio
  • Promuovere un uso più efficiente e sostenibile di dati, prodotti e servizi
  • Rafforzare il ponte dalla ricerca ai prodotti finali, valorizzando trasversalmente le competenze, il trasferimento tecnologico e l’integrazione dei servizi

Cosa fa Fondazione CIMA?

Fondazione CIMA partecipa alle attività di cinque Spokes, due verticali (VS1 e VS4 per la parte incendi boschivi), due trasversali (TS2 e TS3) e quello diagonale sui servizi climatici, oltre a fare parte delle attività di coordinamento dell’Hub di RETURN.
Più nel dettaglio, nello Spoke VS1 – Water, riguardante i rischi legati all’acqua, abbiamo il ruolo di coordinamento sulle tematiche riguardanti le siccità e un ruolo attivo sulle tematiche riguardanti le alluvioni, tenendo in considerazione i possibili effetti dei cambiamenti climatici. Nello Spoke VS4 – Environmental Degradation, Fondazione CIMA si focalizza sui temi legati agli incendi boschivi, valutando in particolare come tecniche di monitoraggio innovative e approcci modellistici avanzati possano migliorare la conoscenza delle dinamiche degli ecosistemi terrestri e delle interazioni con gli incendi boschivi in scenari di cambiamento climatico. Studieremo, inoltre, strategie per la prevenzione e la mitigazione del rischio di incendi considerando il valore della gestione forestale.
Per quanto riguarda gli Spoke trasversali, nello Spoke TS3 – Communities’ Resilience to Risks: Social, Economic, Legal and Cultural Dimensions Fondazione CIMA ha il ruolo di co-leader, affiancando l’Università degli Studi di Firenze nel coordinamento scientifico. Nello specifico le attività riguarderanno lo studio di approcci di co-progettazione e la definizione di politiche basate sul coinvolgimento delle comunità, la definizione di strumenti innovativi per valutare l’efficacia della mitigazione del rischio, i nuovi modelli di educazione e comunicazione per aumentare la resilienza ai rischi e lo studio di aspetti legali ed etici legati alla gestione dei rischi
Nell’ambito dello Spoke TS2– Multi Risk Resilience of Critical Infrastructures ci occuperemo poi della definizione e caratterizzazione dei sistemi di asset; di mappare in modo dinamico i rischi naturali e climatici sui sistemi infrastrutturali e valutare il rischio multirischio delle reti e degli asset infrastrutturali .
Infine, nello Spoke DS – Science Underpinning Climate Services for Risk Mitigation and Adaptation, Fondazione CIMA ha il ruolo di WP Leader. Lavoreremo in particolare alla definizione di un sistema di supporto alle decisioni per integrare gli indicatori di pericolo nel processo decisionale per la mitigazione e l’adattamento a pericoli specifici, e alla generazione di indicatori di pericolo basati su scenari climatici all’avanguardia e ad alta risoluzione per supportare la valutazione dei pericoli a più scale. Inoltre, contribuiremo a realizzare un modello climatico regionale ad alta risoluzione che permetta la convezione per la generazione di scenari meteorologici e la valutazione dell’incertezza per gli scenari climatici e meteorologici.