In linea con l’iniziativa globale Early Warnings for All delle Nazioni Unite, per ottimizzare questi sistemi (EWS) e garantire un’azione tempestiva più efficace, è necessario considerare non soltanto le informazioni sulle condizioni meteorologiche o di pericolo, ma anche quelle sugli impatti delle stesse. Nel Corno d’Africa, una regione particolarmente colpita da disastri collegati a estremi idrologici, esistono molteplici strumenti e iniziative di sistemi di allerta precoce, che però necessitano di una metodologia e un’applicazione consolidate.
Contribuendo all’iniziativa EW4All, il progetto Towards actionable impact-based early warning in Africa: integrating exposure and vulnerability into early warning systems – a pilot study in the IGAD region (EWS4IGAD) cerca di espandere gli attuali sistemi di allerta precoce basati sui pericoli verso sistemi basati sulla previsione dell’impatto, che considerino anche l’esposizione e le vulnerabilità legate a inondazioni e siccità.
Obiettivi e risultati attesi
EWS4IGAD mira a co-progettare e co-sviluppare un approccio e una metodologia validi per EWS che ottimizzino gli approcci esistenti e gli strumenti dei sistemi di supporto alle decisioni (DSS) attivi nella regione del Corno d’Africa. Anche se l’attenzione è rivolta prevalentemente a inondazioni e siccità, l’obiettivo è quello di ottenere una strategia basata sugli impatti che possa essere estesa anche ad altri eventi estremi e pericoli naturali correlati al clima.
Il contributo di Fondazione CIMA
Fondazione CIMA si occupa di fornire informazioni più precise sull’esposizione e sulla vulnerabilità e, in ultima analisi, indicazioni più mirate sull’impatto di importanti eventi alluvionali nella regione. A tal fine, viene sfruttato il sistema di allerta precoce FloodPROOFS East Africa (Alfieri et al., 2024), basato sull’impatto operativo delle inondazioni fluviali nel Grande Corno d’Africa, che costituisce un importante supporto in questo contesto.
Foto: Bianco Vincenzo/UIF