Obiettivo Clima: l’arte di raccontare il cambiamento climatico

Raccontare il cambiamento climatico attraverso la fotografia è l’obiettivo di un’iniziativa congiunta tra Fondazione CIMA e l’Unione Italiana Fotoamatori (UIF). Attraverso l’obiettivo di una macchina fotografica, il progetto I-CHANGE documenta gli impatti ambientali e le soluzioni di adattamento, utilizzando la forza evocativa dell’arte per sensibilizzare e ispirare l’azione collettiva. 

Acqua, aria, terra e fuoco. Gli elementi primordiali della natura si intrecciano in un ciclo senza fine, distruggendo e ricreando il mondo intorno a noi. A questa danza, spesso invisibile, si affiancano la matematica e la fisica, strumenti di previsione e comprensione, che trasformano i fenomeni naturali in dati e grafici. Eppure, c’è qualcosa che i numeri non possono catturare: l’emozione, la consapevolezza e l’urgenza di proteggere il nostro pianeta. Questo è il potere dell’arte. E proprio attraverso la fotografia, l’iniziativa Obiettivo Clima, nata dalla collaborazione tra Fondazione CIMA e l’Unione Italiana Fotoamatori (UIF), ha scelto di raccontare il cambiamento climatico, traducendo in immagini le sfide e le speranze del nostro tempo.

Arte e scienza: un’alleanza per il futuro

Fondazione CIMA, pur essendo primariamente impegnata nella ricerca scientifica, dimostra una forte sensibilità verso il dialogo tra arte e scienza, due mondi che condividono la curiosità e il desiderio di comprendere il mondo. Questo interesse si concretizza anche attraverso il sito dedicato Arte e Scienza, un luogo dove vengono raccolte le connessioni tra questi due ambiti e raccontati temi complessi come siccità, alluvioni, perdita di biodiversità e crisi climatica attraverso linguaggi visivi e artistici. L’obiettivo è quello di rendere accessibili e immediatamente comprensibili questioni globali cruciali, aprendo nuove prospettive di riflessione e coinvolgimento.

Il progetto europeo I-CHANGE, coordinato da Fondazione CIMA e finanziato dal programma Horizon 2020, incarna perfettamente anche questa filosofia. Al centro c’è la citizen science, un approccio che rende la scienza accessibile e partecipativa, trasformando i cittadini in attori consapevoli del monitoraggio ambientale. Come spiega Antonio Parodi, coordinatore del progetto, «la fotografia è emersa come uno strumento significativo per promuovere la partecipazione dei cittadini. Con una macchina fotografica digitale, un fotografo amatoriale può trasformarsi in citizen scientist, stimolando l’interesse e aumentando la consapevolezza pubblica riguardo al cambiamento climatico».

Un progetto come I-CHANGE, dunque, ha messo in pratica questa visione, dimostrando come la collaborazione tra discipline e la partecipazione attiva possano trasformare tematiche complesse in esperienze condivise. Attraverso il potere evocativo dell’immagine, il cambiamento climatico e i suoi impatti non sono più concetti astratti, ma realtà che coinvolgono direttamente l’osservatore. È in questo contesto che nasce Obiettivo Clima, una raccolta unica di immagini in grado di raccontare, attraverso l’arte fotografica, la complessità e la bellezza della scienza applicata.

foto

Raccontare il cambiamento: un catalogo fotografico

Il cuore di questo viaggio visivo è dunque il catalogo Obiettivo Clima. Ogni immagine è un racconto, un frammento di realtà che evoca bellezza e vulnerabilità. Dalle tempeste violente che devastano le coste, alle siccità che trasformano i paesaggi in desolati deserti; dagli incendi che ridisegnano i confini degli ecosistemi, fino agli sguardi delle persone che cercano soluzioni e resilienza. Come sottolinea Elisa Poggi, curatrice del progetto per la UIF, «le atmosfere proposte dai nostri soci inneggiano sia al bello che ci circonda, sia alla triste realtà delle ferite inflitte dal cambiamento climatico, offrendo a volte una chiave simbolica o metaforica». 

Il catalogo rappresenta il culmine di un percorso condiviso che ha visto protagonisti 550 fotoamatori da tutta Italia. Attraverso concorsi fotografici e attività sul territorio, sono state raccolte oltre 1.500 immagini, tutte accomunate dall’intento di documentare e sensibilizzare sugli effetti del cambiamento climatico e sulle strategie di adattamento e mitigazione. Questa iniziativa, che ha coinvolto anche mostre ed eventi locali, ha permesso di trasformare la fotografia in uno strumento educativo e di riflessione. 

Tra le immagini raccolte spiccano quelle dedicate agli eventi estremi, come le conseguenze della tempesta Vaia del 2018, che ha lasciato un’impronta indelebile nel paesaggio italiano. A queste si affiancano fotografie che esplorano i temi della siccità, del degrado degli ecosistemi e dell’inquinamento, mostrando come la crisi climatica si manifesti in forme diverse, ma sempre con un impatto profondo sulla nostra vita.

Emozione e consapevolezza: una nuova narrazione

Come osserva Luca Ferraris, presidente di Fondazione CIMA, «la fisica e la matematica non sono sufficienti. È attraverso il linguaggio dell’arte che si crea la consapevolezza che il nostro pianeta non è solo qualcosa da analizzare e misurare: è qualcosa per cui emozionarsi, amare e proteggere». Questa visione permea ogni pagina del catalogo, che non si limita a documentare ma invita a riflettere e agire. 

Le immagini di Obiettivo Clima non sono solo un archivio, ma un invito aperto. Guardare queste fotografie significa immergersi in storie che ci riguardano tutti, dalle città ai villaggi, dagli adulti ai bambini. È un’esperienza che ci ricorda quanto sia urgente il bisogno di unire scienza, arte e impegno collettivo per affrontare le sfide del cambiamento climatico.

È possibile scaricare il catalogo qui.

Condividi