I ricercatori della Fondazione CIMA hanno partecipato alla mappatura delle aree bruciate elaborando i dati acquisiti dal satellite Copernicus Sentinel-2
Dalla metà di aprile, una serie di roghi ha interessato la foresta intorno alla centrale nucleare di Chernobyl, in Ucraina. Per aiutare le autorità a gestire gli incendi sono stati impiegati i satelliti della costellazione Copernicus Sentinel dell’ESA; nell’ambito della missione, la Fondazione CIMA ha impiegato i dati di Sentinel-2 per produrre delle mappe dell’area bruciata, confrontando le immagini acquisite prima dell’accensione dei roghi con quelle scattate durante gli incendi.
La presenza di materiale radioattivo e il possibile rilascio di radioattività dagli alberi e dal suolo bruciati sono gli aspetti che destano maggior timore per questi incendi. È stato attivato il Copernicus Emergency Management Service, il servizio dell’Unione Europea per la risposta alle emergenze da disastro, che ha impiegato i satelliti per mappare l’area e individuare le zone che interessate dal fuoco. Anche i nostri ricercatori hanno partecipato alla raccolta e all’elaborazione dei dati, lavorando in particolare sulle immagini scattate dal satellite Sentinel-2. Quest’ultimo è dotato di un sensore multispettrale che consente di acquisire fotografie nelle bande di visibile e dell’infrarosso: pertanto, la possibilità di osservare l’area d’interesse è limitata dalla presenza di nuvole o, come nel caso d’incendi, di fumo. Per questa ragione, la creazione delle mappe ha richiesto di analizzare e selezionare le immagini nelle quali la visibilità fosse migliore, acquisite prima e durante gli incendi. Quindi, le immagini satellitari sono state elaborate con l’algoritmo AUTOBAM pubblicato sulla piattaforma WASDI, e confrontate con quelle precedenti agli incendi.
Il risultato è nell’immagine mostrata qui, nella quale è indicata in rosso l’area interessata dal fuoco.

Per maggiori informazioni, qui la news dell’ESA.