Donne e siccità: il peso (in)visibile della crisi idrica

L’acqua che scorre da un rubinetto, che riempie un secchio o che irriga un campo può sembrare una condizione semplice, quasi scontata. Ma cosa succede quando l’acqua non c’è? Quando per raccoglierla bisogna percorrere chilometri sotto il sole, affrontando fatica e pericoli? Nei luoghi più vulnerabili, la siccità non è solo una minaccia ambientale: è una crisi sociale che colpisce in modo sproporzionato le donne. Lo racconta anche il World Drought Atlas, il più ampio studio realizzato sugli impatti della siccità a livello globale, che mette in evidenza come l’accesso all’acqua sia un nodo cruciale per le disuguaglianze di genere.

Gli impatti della siccità e il divario di genere

Quando una regione è colpita dalla siccità, il primo impatto non è sempre visibile. L’evaporazione di un fiume o il prosciugarsi di una falda acquifera si traducono in ore di lavoro in più per milioni di donne. «Sappiamo che la siccità ha un impatto sproporzionato sulle donne di tutto il mondo, ma soprattutto su quelle che vivono in paesi più poveri e vulnerabili», spiega la ricercatrice Tessa Maurer, co-lead author del World Drought Atlas. «Le donne devono camminare più a lungo per raccogliere acqua, il che riduce il tempo che possono dedicare all’istruzione o al lavoro. Inoltre, le espone a rischi maggiori».

Le cifre parlano chiaro: le donne nei paesi più vulnerabili trascorrono fino a 200 milioni di ore al giorno raccogliendo acqua1. Durante i periodi di siccità, questo tempo si allunga ulteriormente. Il carico di lavoro domestico aumenta, poiché l’acqua è essenziale per cucinare, lavare e garantire l’igiene personale, tutte mansioni che in molte culture ricadono quasi esclusivamente sulle donne. Questo si traduce in una minore partecipazione scolastica per le ragazze, un aumento dello stress fisico e psicologico e un ulteriore divario economico tra uomini e donne.

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Una crisi che colpisce anche le più giovani

Le conseguenze della siccità si fanno sentire anche sulle bambine. «Durante i periodi di siccità, il numero di ore di istruzione per le ragazze diminuisce drasticamente», continua Maurer. «C’è una pressione crescente perché assistano le donne adulte della famiglia nel procurarsi l’acqua e nelle faccende domestiche». 

L’istruzione delle ragazze è spesso una delle prime vittime della crisi idrica. Nei contesti rurali, dove le scuole sono già poco accessibili, una siccità prolungata può significare l’abbandono scolastico definitivo. La mancanza di istruzione non solo limita le opportunità future, ma contribuisce a perpetuare il ciclo della povertà e della dipendenza economica.

Disuguaglianza e il ruolo delle donne nella gestione dell’acqua

Nonostante il ruolo centrale nella gestione dell’acqua a livello domestico, le donne sono spesso escluse dalle decisioni di gestione delle risorse idriche. «In molte comunità, anche se le donne sono responsabili della raccolta e dell’uso quotidiano dell’acqua, non hanno voce nei processi decisionali che riguardano la gestione complessiva delle risorse idriche», sottolinea Maurer. 

Questa esclusione ha conseguenze dirette sulla resilienza delle comunità alla siccità. L’assenza di prospettive femminili nelle politiche idriche limita la capacità di risposta agli eventi estremi e riduce le possibilità di soluzioni efficaci e inclusive. Uno dei punti chiave del World Drought Atlas è proprio la necessità di integrare un approccio di genere nella gestione dell’acqua, riconoscendo il ruolo delle donne come agenti di cambiamento.  

Il World Drought Atlas evidenzia queste dinamiche, mostrando come la siccità non sia solo una questione ambientale, ma anche sociale, con impatti profondi sulle comunità più vulnerabili e in particolare sulle donne, che richiede risposte integrate e inclusive. Realizzato come una mappa globale per decifrare le connessioni tra clima, politica e società, trasformando i dati in strumenti concreti per anticipare e gestire il rischio siccità su scala globale, il World Drought Atlas offre una base scientifica fondamentale per comprendere come la siccità impatti in modo differenziato le varie fasce della popolazione e propone soluzioni per mitigare questi effetti. Per approfondire le tematiche trattate, è possibile partecipare al nostro webinar “Navigare la siccità: il World Drought Atlas. Analisi, impatti ed esempi dal mondo” del 28 marzo, dove esperti di Fondazione CIMA e del Joint Research Centre della Commissione europea discuteranno gli impatti della siccità e le strategie per affrontarla. 

Dare voce alle donne nella gestione delle risorse idriche non è solo una questione di equità, ma una necessità per costruire comunità più resilienti e capaci di affrontare le sfide climatiche del futuro.

  1. Fonte: World Drought Altas ↩︎

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