Nel cuore dell’Albania, dove il fiume Osum attraversa gole e montagne, il monitoraggio ambientale assume oggi una nuova dimensione tecnologica. L’installazione della nuova centralina meteo completa di Berat, l’ultima a entrare in funzione nella rete ACRONET, segna il completamento della prima infrastruttura del Paese ispirata da criteri di condivisione e sostenibilità.
Dotata di pluviometro, termoigrometro e anemometro, la stazione di Berat si integra con il pluviometro di Tirana e gli idrometri di Çorovodë e Berat, creando una rete capace di osservare in tempo reale i processi meteorologici e idrologici.
È un passo avanti che va oltre la tecnica: mettere in rete i dati significa mettere in rete la conoscenza, fornendo alle comunità strumenti concreti per comprendere e gestire i fenomeni naturali che le coinvolgono.

Il paradigma ACRONET: un’architettura open hardware
ACRONET, sviluppato da Fondazione CIMA, è molto più di una rete di sensori. È un paradigma tecnologico e scientifico basato su un’architettura modulare e scalabile, che integra acquisitori appositamente progettati per interfacciarsi con un’ampia gamma di sensori, nel rispetto dei principi dell’open hardware e delle soluzioni low cost. Questo approccio consente di costruire reti di osservazione flessibili, adatte a contesti diversi, in grado di raccogliere e trasmettere dati meteorologici, idrologici e ambientali in tempo reale. Ogni nodo della rete diventa parte di un sistema intelligente di conoscenza collettiva, dove i dati sul campo dialogano con la modellazione numerica e con i sistemi decisionali per la protezione civile.
Oggi ACRONET è una rete globale, con installazioni attive in diversi paesi del mondo. Dall’Italia all’Albania, dall’Africa al Sud America (visualizza qui dove si trovano le centraline attive nel mondo), l’architettura ACRONET viene utilizzata per il monitoraggio di condizioni meteorologiche e idrologiche in contesti estremamente differenti: bacini montani, regioni costiere, aree urbane e territori soggetti a fenomeni estremi. Questa diffusione internazionale dimostra la solidità del paradigma, ma anche la sua capacità di adattarsi ai bisogni locali, promuovendo una cultura del dato aperto e condiviso.
Con 245 installazioni online, 50 diverse configurazioni, 20 grandezze misurate e oltre 347 mila campioni giornalieri in tempo reale, ACRONET rappresenta oggi un’infrastruttura di monitoraggio ambientale diffusa e versatile, capace di generare un flusso continuo di conoscenza a supporto della ricerca scientifica e delle politiche di gestione del rischio.
«ACRONET rappresenta una visione innovativa del monitoraggio ambientale», spiega Cosimo Versace, Direttore del Programma di Sviluppo Tecnologico di Fondazione CIMA. «È una tecnologia che nasce per essere aperta, adattabile e condivisibile. Ogni installazione è un tassello di una rete che cresce, si connette e restituisce valore ai territori, offrendo dati affidabili per prevenire e gestire il rischio in modo sempre più consapevole».
Dalla ricerca al territorio: la rete albanese come laboratorio di cooperazione
La rete installata in Albania è il risultato di una collaborazione tecnico-scientifica che ha unito competenze e visioni. Fondazione CIMA lavora attivamente in Albania da diversi anni, attraverso la sua sede di Tirana, dove porta avanti attività di ricerca, formazione e cooperazione internazionale in ambito di gestione del rischio e monitoraggio ambientale. La presenza stabile nel Paese consente di instaurare un dialogo continuo con le istituzioni e i partner locali, rafforzando la capacità di prevenzione e di risposta ai rischi naturali e idrometeorologici.
Grazie all’infrastruttura ACRONET, le osservazioni locali sono oggi integrate con sistemi di modellazione avanzata, migliorando la capacità di previsione e supportando le autorità nella gestione delle emergenze. I dati raccolti in tempo reale permettono di seguire l’evoluzione delle condizioni atmosferiche e idrologiche, contribuendo a rafforzare la resilienza delle comunità esposte ai rischi.
Come sottolinea Federico Siccardo, ricercatore di Fondazione CIMA, «installare una rete ACRONET significa portare la ricerca sul campo, trasformare la scienza in azione concreta. Ogni sensore è un punto di connessione tra conoscenza e territorio, tra previsione e risposta. In Albania abbiamo creato un modello che può essere replicato altrove, adattandolo alle specificità di ogni bacino fluviale».




Un modello replicabile di monitoraggio ambientale
La rete albanese rappresenta un laboratorio reale per la sperimentazione di un paradigma replicabile. Il modello ACRONET, infatti, può essere esteso a contesti differenti, dai sistemi meteo-idrologici urbani alle aree montane, dalle regioni soggette a frane alle pianure alluvionali. La sua architettura flessibile e interoperabile permette di costruire reti di osservazione integrate, che dialogano con i sistemi di allerta precoce e con le piattaforme di gestione del rischio.
Oggi la rete ACRONET in Albania per il bacino del fiume Osum è completa e pienamente operativa: un’infrastruttura di dati aperti, uno strumento di conoscenza condivisa e un esempio concreto di come l’innovazione scientifica possa tradursi in sicurezza per le persone e per l’ambiente. Un passo avanti importante nel cammino verso comunità più informate, più resilienti e più consapevoli di fronte ai cambiamenti del clima e ai rischi che ne derivano.
