PROTERINA-3 Évolution è un progetto iniziato nel gennaio 2017 e conclusosi nel febbraio 2020, realizzato nell’ambito della Programmazione Interreg Italia- Francia Marittimo 2014-2020, e del quale la Fondazione CIMA è stata capofila. L’obiettivo generale è stato quello di rafforzare la capacità di risposta del territorio al rischio di alluvioni attraverso la costruzione della consapevolezza delle istituzioni e delle comunità. Destinatari degli interventi del progetto sono stati i territori di tre regioni italiane (Liguria, Sardegna e Toscana) e di due regioni francesi (Corsica e Provenza-Alpi-Costa Azzurra).
Le attività del progetto sono state articolate su tre macroaree che hanno portato alla definizione di altrettanti Piani di Azione Congiunta (PAC), attraverso i quali verrà disegnata la roadmap delle strategie di riduzione del rischio alluvionale del territorio della Cooperazione Marittima dopo il 2020. La prima macroarea è la prevenzione, per migliorare l’efficacia delle misure di prevenzione per la gestione e mitigazione del rischio alluvionale attraverso il coinvolgimento delle comunità. La seconda macroarea è quella di previsione e monitoraggio, per potenziare le reti di monitoraggio e integrare i dati acquisiti all’interno di modelli di early warning, migliorando la capacità di prevedere e osservare i fenomeni alluvionali. Infine, il progetto ha lavorato sulla comunicazione e la sensibilizzazione della popolazione, per migliorare la percezione del rischio e la capacità delle istituzioni di trasferire informazioni in modo chiaro, efficace e credibile.
In termini di risultati strutturali, PROTERINA-3 Évolution ha consentito d’installare nuovi sistemi di monitoraggio delle piogge e delle inondazioni, di migliorare la modellistica meteo e la previsione delle piene, di creare e/o sviluppare nuovi sistemi di comunicazione con la popolazione. Sono state poi installate barriere anti-allagamento e paratie mobili in cinque scuole liguri e in palestre, scuole e municipi sardi. È stato inoltre possibile realizzare un rain garden per aumentare la capacità di ritenzione idrica del terreno nella sede Noli dell’Istituto Comprensivo di Campomorone, in Liguria: si tratta di un’infrastruttura “verde” sperimentale, un giardino su terreno drenante e popolato da piante adatte a raccogliere l’acqua, così da rallentare il deflusso idrico superficiale e, indirettamente, mitigare il rischio alluvionale.
Nell’ambito di PROTERINA-3 Évolution, la Fondazione CIMA ha inoltre attivato, in collaborazione con Regione Liguria, ARPAL, ANCI Liguria e Città metropolitana di Genova, tre percorsi di pianificazione di protezione civile partecipata nei comuni liguri di di Albenga, di Ameglia e Arcola e dell’Alta Val Polcevera. È stato possibile in questo modo creare piani condivisi con la comunità e tra realtà amministrative diverse ma territorialmente contigue.
Il valore aggiunto dei tre anni di attività di PROTERINA-3Évolution, tuttavia, non risiede quindi solo nei risultati raggiunti in termini d’innovazioni tecnologiche e misure strutturali per la mitigazione del rischio alluvionale. Il lavoro svolto durante i percorsi partecipati ha consentito di lavorare e riflettere su prevenzione, protezione, pianificazione, monitoraggio e previsione del rischio con tutti gli stakeholder coinvolti nella gestione, non da ultimi i cittadini. Particolare attenzione, in questo campo, è stata data alle scuole, come luogo fisico e culturale deputato all’educazione: negli istituti coinvolti, la partecipazione d’insegnanti, studenti e genitori ha portato alla revisione o la pianificazione dei piani d’emergenza.
Attraverso PROTERINA-3Évolution, la Liguria è diventata regione di riferimento a livello nazionale nella sperimentazione di piani di protezione civile partecipati contro il rischio di alluvione. Dal lavoro condotto durante il progetto sembra emergere chiaramente che questi procedimenti aumentano la fiducia nelle istituzioni e creano un serbatoio di capitale sociale e resilienza. Importante è stata inoltre la sinergia instaurata tra le amministrazioni e l’istituzione scolastica, non solo per la diffusione della cultura della protezione civile, ma anche come potenziale centro di raccordo per la definizione di strategie e capacità di risposta di ciascun territorio preso in esame, in particolare per quanto concerne il rischio alluvionale.